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giovedì, ottobre 30

Berlusboy è tra noi!

























Nato dalla matita e dalla fervida immaginazione del pluri premiato Adolfo L. Gelli nasce un nuovo albo della neo casa editrice 1816Rigthhere; il suo nome è Berlusboy e pare che stia già spopolando in tutte le piazze d’italia. Di cosa si tratta? La trama di questa nuova opera di Gelli, che già tante perle ci aveva regalato, parla di Berlusboy, un essere immondo evocato dal nulla immanescente per adempiere al suo destino straordinario. Berlusboy in queste avventure sarà accompagnato da numerosi compagni, ognuno dotato di capacità speciali atte a distruggere il sistema di egemonia in cui si trova il paese dove Berlusboy e la sua squadra si troveranno a lottare.

Ma andiamo ancora più in profondità in questa trama mai scontata e piena di colpi di scena, che pare avere già conquistato anche cinecittà e i suoi studios, che stanno già per preparare una versione in pellicola di questa opera che sembra già odorare di successo.

Nell’episodio giunto qui in redazione vediamo già un’opera di ottima qualità editoriale; al suo interno leggendo conosciamo il misterioso signor C. Intento ad evocare una poderosa arma dotata di numerosi poteri che si rivelerà essere il nostro protagonista. Presto vediamo il nostro demone buono e sorridente crescere e divenire forte e potente nella lotta contro ogni forma di malvagità e scorrettezza perpetrata dal popolo che fin dall’inizio pare essergli contrario. Senza volervi rivelare troppo della trama, devo consigliarvi il quarto capitolo, dove appunto per portare il favore del popolo dalla sua riesce a convincerli usando uno delle sue capacità infernali, ovvero, citando: “Quando hai il popolo contro per la tua visione che dai loro gratis, sii furbo, fagliela comperare la tua verità, e ti ascolteranno."

Nessuno sembra tenergli testa, ne' avversari, ne' compagni di battaglie. La sua compagna in questo primo episodio è Marystar Gelmin, intenta nel distruggere un mostro orribile che minaccia la società: il terribile d-Istruzione. A nulla varranno naturalmente le armi del mostro quando al fianco della combattente Marystar si affiancherà il grandissimo Berlusboy.

Un’opera non diversa dalle precedenti genialate del grande Gelli; un pizzico di azione misto a situazioni mai banali, barzellette travestite da eventi a tratti tenebrosi e dissacratori. Lo stile usato da Gelli in quest’albo ci appare sempre impeccabile e ricercato, a differenza del comunque godibilissimo “Il condizionatore” dove aveva scelto un tratto confuso e offuscato, come nell’opera precedente “Veltron il robot ”, dove 5 omini sfigati si univano formando un unico grande robottone ancora più sfigato.

Grandi uscite editoriali, insomma. Ci vediamo in edicola, anzi no; ci vediamo come al solito dal vostro salumiere di fiducia.


2 commenti:

  1. Sono sicura che comprerò questo volume e lo conserverò con cura.
    Spero non manchi il capitolo che si riferisce alla scuola italiana e alla riforma, che mi pare si intitoli "Taglia che ti passa" o qualcosa del genere. Sarà interessantissimo leggere di come la paladina, anzi, la Stella del firmamento politico, utilizzi i suoi occhialini magici, trasformati in forbici per l'occasione. Voglio leggere di come una manifestazione che ha visto la partecipazione di migliaia di persone possa essere spacciata per un misero corteo, di come un malcontento generale possa essere sminuito e ricondotto a poche frange di popolazione. Sono queste le storie che ogni giorno leggiamo e paghiamo sulla nostra pelle. Da non perdere.

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  2. Carissima Vadryna, chi più di te poteva usare parole così sicure e limpide. Io, come tutti coloro che hanno combattuto e che lottano al vostro fianco, vi sono vicino; questa lotta è difficile, i cambiamenti lo sono sempre.
    Questa politica vuole distruggere la sicurezza di coloro che prima ha contribuito a creare; forse per questo sento in tutti voi un grande senso di amarezza. Che l'amarezza trascorra come notte di pioggia e che la nuova era giunga il prima possibile...
    Non bisogna mai inorridirsi per il livello di "Fascismo" mediatico e non che questo paese sta raggiungendo; io sono A-politico, e trovo che oggi non vi siano rappresentanti degni di questo nome, quelli che adesso dicono di essere li per noi danno l’impressione di esserlo per volere di ben altri interessi!
    Ma come disse un’uomo saggio un tempo: Per abbattermi e farmi fuori ci vuole…ben….Aflect
    Non disperiamo!!

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