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mercoledì, marzo 14

Un atto di autodistruzione

Scrivere, disegnare, immaginare la fantascienza è un atto di autodistruzione.
Racconti di un mondo che sai esistere da qualche parte e che vedi arrivare, mentre i cechi, tuoi contemporanei ti considerano soltanto un pazzo visionario e un po sfasato.

Ma il tempo non ha sempre (o quasi) dato ragione ai visionari? 
Non si sono forse realizzate tutte le (pre)visioni immaginate dai visionari dell'800 e del 900?

Una volta un piccolo uomo con un cappello strano mi disse:  Date spazio a coloro che sognano ed il mondo andrà nella direzione in cui deve andare col sorriso, non fatelo e ci arriverà lo stesso, ma in lacrime.

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